Non so come un critico d’arte accreditato definirebbe il lavoro di Nadia Alimonti.
Io sono un giornalista che si occupa di raccontare la vita che ci circonda. Non sono un esperto di pittura, ma ho frequentazioni quotidiane con le emozioni che il mondo trasmette ininterrottamente ogni istante. Negli anni le esperienze, soprattutto visive, hanno in qualche modo formato una sensibilità che mi permette di avvertire le vibrazioni presenti nello spazio che mi circonda. I quadri di Nadia creano atmosfere che declinano i nostri sentimenti. Dall’inquietudine dei ritratti alla serenità assoluta dei paesaggi in fiore. Sono emozioni cristallizzate nei colori e nei segni. A volte stupiscono altre volte coccolano l’anima. Mai lasciano indifferenti. Definirei i lavori di Nadia Alimonti come l’arte dell’emozione. Fuori dagli schemi, senza pudore. Innocente e dura, luminosa e buia. La capacità di raccontare l’ordinario e lo straordinario con la medesima curiosità, con lo stesso rispetto. In una parola Nadia Alimonti è capace di tradurre con i suoi quadri la cosa più semplice e più difficile da raccontare, la vita.
Marcello Masi